sabato 13 luglio 2013

Sussurri e grida - 3

Fatemeli conoscere. Vi prego. Voglio dare un volto a quegli ineffabili creativi (stipendiati dai consumatori con l’acquisto delle relative merci) artefici di certe pubblicità.

Continuo a ripeterlo: so che c’è di peggio, al mondo. Ma non si può proprio fare a meno di vedersi ammannire, con pervicace frequenza televisiva, le seguenti réclames?

Nell’ordine di insopportabilità, una personale hit parade dell’estate 2013. Gli spot da urlo. Il mio, di disgusto, seguito dall’immediato e salvifico cambio di canale. Anzi, meglio ancora: spegnere il tutto, andare a fare due passi, aprire un bel libro, chiamare un amico che non senti da tempo.


Terzo posto
Lo spot: un imbranato di proporzioni epiche arranca goffamente nella rena, palla al piede (si fa per dire), facendo tutto il contrario di quello che perfino un bambino di cinque anni saprebbe fare per cercare di andare a segnare un gol. Colonna sonora: un radiocronista dai toni sempre più concitati ed eccitati che racconta un’azione memorabile, degna di un Italia Germania quattro a tre. In sincrono col fatidico grido gooool!!, l’incapace frana mestamente a terra, ciccando la palla a due passi dalla rete.
Cambio di scena: viene inquadrato uno sfaccendato seduto per terra. Per dimostrare la sua confidenza con le nuove tecnologie si è portato in spiaggia il tablet, che oggi non sei nessuno se non ce l’hai e soprattutto se non lo esibisci nei luoghi più inidonei. Incurante di mare, sole e aria salsoiodica, lui nemmeno lì può rinunciare alla visione dei suoi beniamini in mutande colorate. Questo spiega l’apparente incongruità tra sonoro (football professionistico) e azione visiva (brocco terrificante). Il lobotomizzato da calcio su mini schermo lancia un languido sguardo da approccio (ehi, non vedi come sono figo?) a una bellezza al bagno. La quale prontamente si alza e va a sedergli vicino.

Condannabile perché: la giovane concupita, non appena resasi conto di ciò che il bighellone sta osservando, invece di mandarlo immediatamente a quel paese (ma vedi tu questo imbecille: pure a luglio, quando campionati, coppe, amichevoli e tornei aziendali sono finiti, insiste a guardarsi le partite invece di godersi la giornata al mare) e andarsene schifata, resta lì, mostra crescente confidenza e piacere della compagnia, addirittura pare ostentare interesse per le sorti del match. Nel mondo reale: non esiste. Per fortuna.


Secondo posto
Lo spot: L’intervista a Uma Thurman. Un pischello di giornalista (certamente da rotocalchi scandalistici) siede di fronte alla Duse di Tarantino. Il tapino emana insicurezza e inadeguatezza da ogni poro – oltre a quantità inammissibili di sudore. Lei, maliarda ma eterea e irraggiungibile come un’imperatrice cinese, lo guarda con infinita compassione.
Poche, ininfluenti battute, fino al calembour colonna portante dello spot. Uma sussurra, con voce suadente, la marca della bevanda. Lui rimane interdetto e - a causa della evidente abissale ignoranza di qualsiasi lingua che non sia l’italiano - equivoca: si illude che lei gli stia facendo delle profferte. E osa pure chieder conferma della cosa: Uma, stai parlando di sesso?

Condannabile perché: uomo dall’ascella pezzata, dimmelo. Tu a casa non ce li hai mica gli specchi, vero? Oppure fai parte di quella cospicua maggioranza di maschi che, pur essendo dotati del sex-appeal di un bradipo, credono normale che non solo una casalinga di Voghera, ma addirittura un’attrice di successo già faccia loro proposte scandalose a pochi secondi dalla loro conoscenza? Ragazzi, diamoci una ridimensionata. Un po’ di autostima fa bene. Ma l’autocritica dove l’abbiamo dimenticata???


Réclame regina
Lo spot: spiaggia piena di gente, indaffarata a sembrare in vacanza. Annunciato da musica angosciante tipo Squalo due la vendetta, ecco il dramma. Una decerebrata si accorge di avere un’orrenda imperfezione: il suo tallone è squamoso come la livrea di un tirannosauro. Attorno alla superstite di Jurassic Park si fa il vuoto. Gli altri bagnanti lanciano urla disumane fuggendo terrorizzati, come se invece di aver visto un piede malconcio si fossero improvvisamente imbattuti nell’intera fauna estinta di Isla Nublar.

Condannabile perché: signori, rivediamo un po’ priorità e reazioni. Ci sono molte cose al mondo che giustificherebbero una folla urlante (di indignazione, di raccapriccio, di orrore, di rabbia). Ma nessuna di queste ha a che vedere con le estremità screpolate di una donzella al mare.




6 commenti:

  1. per mia fortuna non ho nessuna lista da stilare la t.v è stata soppressa nella mia casa,proprio per non dovermi sorbire certe nefandezze,oltre alla pubblicità idiota da programmi come porta a porta o da tg di parte che dicono di tutto meno la verità.

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  2. Caro HP, spesso la realtà supera la fantasia.Se mia figlia si è fatta rimorchiare da un musulmano, come meravigliarsi che una bellezza al bagno si faccia rimorchiare da un tablet?

    Quanto al giornalista, se si fosse trattato di un'intervista vera, Uma avrebbe potuto metterlo al primo posto nella lista delle persone di uccidere, tipo "Kill Salvatore", e tagliargli la testa con una spada da samurai. Ma si tratta di uno spot, cosi' Uma è colpevole come l'uomo dall'ascella pezzata. Giù la testa a tutti e due.

    Per quanto riguarda i piedi, posso soltanto fare il mio coming out. Io sono sensibilissimo ai piedi delle donne. Vedendo un piede in quelle condizioni, sarei scappato come se avessi incontrato un Tyrannosaurus Rex! In ogni caso la denuncia è doverosa.

    Splendido post. Ciao, a presto

    dragor (journal intime)

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  3. La pub della bevanda andrebbe vista - e soprattutto ascoltata - nella v.o., in quanto gioca sull'assonanza Schweppes-sex che in italiano si perde completamente.

    Ciao, a presto.
    Pim

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  4. caro anonimo,

    un giorno arriverò anch'io al livello di nirvana che tu hai già raggiunto. Nel frattempo, mi limito ad indignarmi per l'offesa all'intelligenza umana costituita da certe pubblicità (e, concordo con te, da certi programmi...).

    Grazie della visita, a presto,
    HP

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  5. Ciao Dragor,

    hai ragione, la realtà supera la fantasia. Tu alle prese con un “genero” mussulmano? Dai, ma dicci la verità: tua figlia l’ha fatto per farti un dispetto personale…

    Grazie del commento e della sagace analisi. In quanto ai piedi, pur non essendone un feticista, ammetto che possono contribuire significativamente a creare un giudizio positivo o negativo in tema di appeal di una donna.

    Infine, grazie dell’apprezamento! A presto,
    HP

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  6. ciao Pim,

    hai ragione. Di certo la versione originale rende bene il gioco di parole e di equivoci dovuto all’assonanza tra sex e schweppes. Se fossimo un paese un po’ meno provinciale, quando i calembour si perdono per intraducibilità, magari potremmo mandare in onda le pub in originale. Ma poi ci sarebbe chi si lamenta che la gente non le capisce… come se ci fosse chissà che cosa da capire in un clip da 30 secondi…

    Grazie della visita e del commento, a presto,
    HP

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